venerdì 28 giugno 2013

Di Polizia ne basta una

In Italia ci sono 5 forze di Polizia nazionali. Che vuol dire che in ogni zona ci sono 5 centrali operative che fanno più o meno le stesse cose e ci costano una barca di quattrini. Vuol dire anche 5 numeri diversi per le emergenze. E questo all’Europa non va giù, perchè in tutta Europa il numero è uno e uno soltanto. Era arrivata anche una procedura d’infrazione, che ci sarebbe costata 90mila euro al giorno. L’abbiamo schivata attivando un servizio sperimentale. A Varese.
Di unificare le centrali operative si parla da 30 anni. Da oltre 10 invece si parla addirittura di unificare le forze di Polizia. C’è chi sostiene che ci farebbe risparmiare 4 miliardi di euro, cioè l’Imu più il punto sull’Iva.
Ancora più del generico contribuente chi ci rimette davvero sono ad esempio gli oltre 110.000 carabinieri italiani, che secondo l’Ocse vedono quotidianamente calpestati i più basilari diritti umani.
Alle dipendenze del Ministero della Difesa infatti, come ben sappiamo, i carabinieri sono militari, e in quanto tali privi di diritti sindacali. E anche questo alla Ue non piace, tant’è che ci sono due delibere che costringono i paesi membri a trasferire i corpi di Polizia in tempo di pace sotto il controllo del Ministero dell’Interno. Sarebbe l’anticamera della sindacalizzazione, e anche dell’unificazione. Maroni aveva promesso che entro il 2013 ci saremmo adeguati. Poi il governo cadde, arrivarono i tecnici e la Cancellieri spense ogni entusiasmo: “Non siamo noi del governo tecnico a dovere fare questa importante modifica dell’assetto strutturale delle “polizie”, questa riforma importante ha bisogno di un forte mandato politico elettorale, che solo un ministro nominato dopo elezioni politiche può fare, se ritiene”. Le elezioni sono arrivate, il ministro nominato dopo le elezioni è in carica e si chiama Angelino Alfano, ma della questione non si parla più. Forse anche perchè in casa Pdl il tema non ha mai entusiasmato.
Quando Maroni nel 2009 mandò in missione top secret qualche uomo a capire come avevano fatto i francesi a mettere assieme Polizia e Gendarmeria, il Pdl affidò all’onorevole Roberto Mazzoni l’incarico di rendere pubblica l’iniziativa e affossarla definitivamente tramite un’interrogazione parlamentare dai toni sdegnati dove si santificavano i carabinieri e si gridava allo scandalo.
E sono proprio uomini vicini all’ex ministro La Russa a guadagnare di più dalla mancata sindacalizzazione dei Carabinieri. Come quel La Fortuna che sedeva in consiglio comunale a Roma e che aveva dato vita all’associazione di Carabinieri Podgora. Senza gara erano riusciti a farsi dare in appalto oltre 500 macchinette per la distribuzione di bibite, caffè e merendine nelle caserme del Lazio, e Alemanno gli aveva pure concesso l’usufrutto di un appartamento sequestrato alla criminalità organizzata anche se non s’è mai capito bene per farci cosa.
di | 27 giugno 2013
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/27/di-polizia-ne-basta/639393/

giovedì 20 giugno 2013

186° Corso - Ricorso al TAR


Essendo il trattamento economico degli Allievi Agenti inferiore a quello riconosciuto ai frequentatori di analoghi corsi da allievo  carabiniere e finanziere, la CONSAP promuove un ricorso giurisdizionale al TAR per i frequentatori del 186° Corso.

Tale ricorso è completamente gratuito a condizione di essere associati a questa sigla sindacale.

Si allega materiale informativo e modulistica, con l'avvertenza che , all'atto del deposito del ricorso presso la Segreteria Provinciale CONSAP (ubicata al piano terra del 1° Nucleo della Scuola), si dovrà essere muniti di un documento di identità



Modulistica per ricorso

martedì 18 giugno 2013

PENSIONI : PDL, PER COMPARTI SICUREZZA E DIFESA BLOCCARE RIFORMA FORNERO.

Domenica 09 Giugno 2013 18:08 | (AGENPARL) "Dal Parlamento dovrà venire una chiara richiesta al governo: l'applicazione della riforma previdenziale della Fornero al comparto sicurezza-difesa va bloccata. Bisogna tener conto della specificità di questo settore già sottoposto a durissimi sacrifici, rispettare l'ordine del giorno votato all'unanimità dall'Aula di Palazzo Madama nella scorsa legislatura, raccordare gli interventi alla ristrutturazione in corso delle forze armate. Bisognerà tra l'altro affrontare su appositi tavoli la questione della specificità del comparto, che fu sancita con legge dal governo Berlusconi e dovrà trovare concreta attuazione. Le commissioni parlamentari dovranno quindi esprimersi con chiarezza e il governo dovrà convocare tutte le parti interessate per un iter basato su presupposti ben diversi da quelli seguiti dal governo Monti".

AGGREGAZIONI ESTIVE 2013

venerdì 7 giugno 2013

INCIDENTI A TERNI : DURO INTERVENTO DEL SEGRETARIO NAZIONALE STEFANO SPAGNOLI.


Ancora volta la polizia paga le colpe di una politica cieca e sorda, avendo "dovuto" fronteggiare, per obbligo e certamente non per divertimento, un manipolo di sobillatori e infiltratisi tra i manifestanti che legittimamente e correttamente ieri a Terni manifestavano le loro preoccupazioni e angosce. Viviamo in un paese governato da alcuni politici che prima creano le condizioni per piazze di protesta, poi chiedono le orse dell'ordine la salvaguardia dei diritti dei cittadini e dei loro e quindi appena possono le attaccano come se la responsabilità dei lavoratori che non ce la fanno più ad andare avanti sia da attribuire al loro operato. Addirittura ci strumentalizza, senza averne neanche le prove certe, la figura politica insanguinata per sostenere con più forza che la polizia è violenta e deviare così l'attenzione dal vero problema, che invece è quello della povera gente disperata. Quando poi si scopre che le ferite del indaco erano state provocate con un'ombrello da un manifestante, nessuno tra gli accusatori pensa minimamente a scusarsi né altresì nessuno si spreca ad accennare degli appartenenti delle forze dell'ordine rimasti feriti. Basta con gli attacchi alla polizia. I poliziotti le proprie responsabilità le pagano tutte sulla loro pelle, sempre e quando sono colpevoli vengono cacciati dal Corpo mentre alcuni politici indagati, anche per mafia, continuano a sedere in parlamento e negli scranni delle amministrazioni pubbliche. È ora di finirla, chiediamo allora che la polizia sia disarmata così, non avendo strumenti per difendersi dagli assalti di piazze inferocite, sarà giustificata se scappa e in piazza, a difendere i cittadini e le istituzioni, scenderanno coloro che ora, comodamente e in piena sicurezza, da dietro una scrivania si permettono di criticare e accusare chi per difendere anche loro e parare i danni che hanno determinato nel tempo lla società, rischiano la propria vita per 1.500 euro al mese e che ogni giorno non hanno la certezza di tornare a casa. Intanto valuteremo con i nostri legali se ci sono estremi per ipotizzare il reato di  diffamazione vero quei poliziotti. Concludo esprimendo a nome personale e della Consap solidarietà al Questore di Terni e vicinanza al sindaco di Girolamo ed ai lavoratori dell' Asp.