Il sindacato di Polizia Consap parla di enorme sconforto per la violenta aggressione subita da un poliziotto a S. Basilio a Roma! Aggressore ai domiciliari.
Quello che è successo l’altro ieri notte a S. Basilio a Roma è a dir poco sconfortante. I Fatti sono ormai noti: un poliziotto, durante un controllo per strada è stato ferocemente aggredito da un pregiudicato, con addosso 6 grammi di cocaina. Il poliziotto, che ha riportato una frattura scomposta della mandibola e dovrà essere operato, ha una prognosi di 30 giorni ed è ricoverato all’ospedale Pertini di Roma.
Il poliziotto prende le botte o le coltellate dal ladro, ci può anche stare, sta tra i rischi del nostro mestiere. Il poliziotto ci può anche lasciare la pelle, purtroppo. Ma la cosa davvero sconfortante - dichiara Igor Gelarda dirigente Nazionale del sindacato di Polizia Consap- è che il magistrato della direttissima, pur convalidando l’arresto, ha ritenuto che l’aggressore non dovesse andare in carcere e potesse usufruire degli arresti domiciliari, in attesa del processo. L’aggressore è un pregiudicato recidivo, e secondo quanto riporta la stampa sarebbe stato responsabile in passato di una violenta aggressione a coltellate ad un metronotte.
Lo sconforto tra i poliziotti è davvero grande, enorme! Il giudice avrà avuto sicuramente le sue ragioni per assegnare ai domiciliari un pregiudicato recidivo che ha ferito in modo così grave un agente. Agente responsabile solo di voler fare il suo dovere contrastando lo spaccio di droga, in un quartiere ad alta densità criminale.
Ma al momento abbiamo un Uomo dello Stato in ospedale e un criminale a casa.
Ma se anche una persona violenta e recidiva come questa evita il carcere - si chiede Massimo VANNONI Segretario Provinciale Consap di Roma - come può un tutore dell’ordine continuare a fare il proprio lavoro e difendere i cittadini, se nessuno tutela lui? Uno Stato civile e democratico deve garantire tutti i cittadini e punire con decisione chi aggredisce un servitore dello Stato nell’esercizio delle sue funzioni. Perché in questo caso aggredendo il poliziotto si aggredisce lo Stato stesso.
A chi devono rivolgersi, oltre che a Dio, i poliziotti per essere tutelati?
Il poliziotto prende le botte o le coltellate dal ladro, ci può anche stare, sta tra i rischi del nostro mestiere. Il poliziotto ci può anche lasciare la pelle, purtroppo. Ma la cosa davvero sconfortante - dichiara Igor Gelarda dirigente Nazionale del sindacato di Polizia Consap- è che il magistrato della direttissima, pur convalidando l’arresto, ha ritenuto che l’aggressore non dovesse andare in carcere e potesse usufruire degli arresti domiciliari, in attesa del processo. L’aggressore è un pregiudicato recidivo, e secondo quanto riporta la stampa sarebbe stato responsabile in passato di una violenta aggressione a coltellate ad un metronotte.
Lo sconforto tra i poliziotti è davvero grande, enorme! Il giudice avrà avuto sicuramente le sue ragioni per assegnare ai domiciliari un pregiudicato recidivo che ha ferito in modo così grave un agente. Agente responsabile solo di voler fare il suo dovere contrastando lo spaccio di droga, in un quartiere ad alta densità criminale.
Ma al momento abbiamo un Uomo dello Stato in ospedale e un criminale a casa.
Ma se anche una persona violenta e recidiva come questa evita il carcere - si chiede Massimo VANNONI Segretario Provinciale Consap di Roma - come può un tutore dell’ordine continuare a fare il proprio lavoro e difendere i cittadini, se nessuno tutela lui? Uno Stato civile e democratico deve garantire tutti i cittadini e punire con decisione chi aggredisce un servitore dello Stato nell’esercizio delle sue funzioni. Perché in questo caso aggredendo il poliziotto si aggredisce lo Stato stesso.
A chi devono rivolgersi, oltre che a Dio, i poliziotti per essere tutelati?
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